Le tensioni tra Giorgia Meloni e Silvio Berlusconi sono al massimo soprattutto dopo le parole filo-putiniane del leader azzurro.
Giorgia Meloni intende proseguire per la sua strada verso Palazzo Chigi. In costante contatto con il Quirinale, tranquillizza i partner alleati e decide di non trattare più con Silvio Berlusconi. Domani la coalizione di centrodestra salirà al Colle unito per le consultazioni. Ma restano ancora i nodi da sciogliere. Il governo che ancora deve nascere è già in crisi.
Nella lista dei ministri che Meloni avrebbe presentato a Mattarella uno dei nomi che era sempre stato certo era Tajani agli Esteri. Ma dopo le parole dell’ex Cavaliere un forzista alla Farnesina sarebbe un rischio troppo grande per il futuro governo che già parte con dubbi e perplessità agli occhi dell’Europa. Questo verrà chiarito quando la presidente di FdI scioglierà la riserva.
Non è escluso che Berlusconi rompa con Meloni che ha già provveduto a dare all’alleato un ultimatum sul posizionamento in politica estera. Ma cosa succederebbe se dovesse accadere lo strappo? La prima ipotesi è che Forza Italia si scinda tra chi seguirà il fondatore del partito e chi resterà nel governo Meloni. Secondo i numeri la maggioranza ha bisogno dei parlamentari di Berlusconi per partire. Ma questi stessi parlamentari potrebbero restare a sostenere il governo rompendo dal loro leader.
Le ipotetiche conseguenze di uno strappo di Forza Italia
Se invece tutta Forza Italia dovesse sfilarsi dalla coalizione di centrodestra mancherebbero i numeri. Qui gli scenari potrebbero essere due: trovare una nuova maggioranza o un altro leader. Altrimenti si rischia il ritorno alle urne, come ha dichiarato FdI. Ma anche se dovesse spaccarsi internamente Forza Italia non avrebbe molte garanzie il governo e starebbe appeso a un filo.
Secondo chi conosce bene Berlusconi tutto quello che sta mettendo in atto da alcuni giorni avrebbe proprio l’obiettivo di minare il governo. Osvaldo Napoli, ex Forza Italia ora in Azione, ha detto che «Berlusconi non è impazzito, segue una strategia precisa. Vuol tenere Meloni il più possibile sulla corda e destabilizzare la nascita dell’esecutivo». Anche Cicchitto, altro ex di FI dice: «Guardate che Berlusconi era così anche vent’anni fa. La resa scenica è logorata dagli anni, certo, ma l’animus pugnandi è lucido. Silvio a volte fa cose irrazionali che dipendono da un’esorbitante personalizzazione dei conflitti. E ora gli interessa solo una cosa, credetemi e non è politica: lui vuole sfregiare Giorgia Meloni, l’abusiva».
«Silvio non sopporta nessuno che lontanamente possa essere il suo successore, nemmeno con il suo sostegno. Ed è incapace di accettare l’idea che gli anni siano passati, e che una storia sia finita».